Due studi molto interessanti sono stati pubblicati su Journal of American Medical Association (JAMA): il SUNSHINE e l’AMATERASU. Confermano il potenziale utilizzo della vitamina D nei pazienti con tumori del colon retto e altre neoplasie gastrointestinali. Tempo fa un inchiesta di Report fece vedere uno studio di Jama sulla Vitamina D in cui le conclusioni erano, essenzialmente, che non servisse praticamente a nulla.
Si vede che ci hanno ripensato, perchè quelli della rivista scientifica americana hanno invece pubblicato due studi sulla Vitamina del sole e i risultati sono veramente promettenti. Nell’arco degli ultimi 30 anni sono stati condotti molti studi volti ad esplorare il ruolo dei supplementi nutrizionali come beta carotene (precursore vitamina A), Vitamina C, Vitamina E, selenio, acido folico nella prevenzione dei tumori. Purtroppo nessuno dei trial clinici effettuati (la maggior parte ha interessato il colon retto) ha dimostrato un’efficacia di questi supplementi nella prevenzione del cancro. Più di recente l’attenzione della comunità scientifica si è appuntata sulla vitamina D, dopo che gli studi osservazionali avevano rivelato che elevati livelli circolanti di vitamina D sono inversamente correlati con il rischio di cancro del colon retto. In pratica più sono bassi i livelli di Vitamina D più è alto il rischio di cancro al colon-retto Su JAMA Elizabeth Barry e colleghi hanno scritto che elevati livelli circolanti di vitamina D potrebbero rappresentare solo un biomarcatore di buona salute in generale e non avere necessariamente un ruolo causale nella prevenzione dei tumori. Ma lo stesso JAMA ha condotto due studi: 1) Lo SUNSHINE, condotto su un gruppo di pazienti nord americani con tumore del colon retto in fase avanzata o metastatica 2) L’AMATERASU, condotto su pazienti giapponesi con tumori gastro-intestinali luminali. I risultati di entrambi questi trial sono interessanti. Il SUNSHINE, uno studio a cura del Cancer Institute di Boston, Usa, ha valutato gli effetti dell' integrazione di vitamina D3 in aggiunta alla chemioterapia standard in 139 pazienti con tumore del colon retto avanzato o metastatico ed ha confrontato vitamina D ad alte dosi (8.000 UI/die per 2 settimane, poi 4.000 UI/die), con un dosaggio standard di vitamina D3 (400 UI/die). Il gruppo supplementato con alte dosi di vitamina D3 ha riportato una sopravvivenza libera da progressione di malattia superiore di 2 mesi rispetto all’altro gruppo (13 mesi contro 11). Inoltre, i pazienti a cui era stata data la vitamina D con alte dosi in un periodo di monitoraggio di 22,9 mesi hanno presentato un minor tasso di progressione di malattia o di mortalità (rischio ridotto del 36%). Non ci sarebbero tuttavia vantaggi sulla sopravvivenza globale. Lo studio AMATERASU dell' University School of Medicine di Tokyo, Giappone, condotto in Giappone su 417 pazienti affetti da tumori gastro-intestinali di stadio I-III (48% colon-retto, 42% stomaco, 10% esofago), sottoposti ad intervento chirurgico con resezione completa del tumore, sono stati randomizzati ad una supplementazione di vitamina D3 (2.000 UI/die) o placebo. Da considerare che in questo caso il dosaggio di vitamina D è veramente basso. Nel corso di un monitoraggio di 3,5 anni, la supplementazione di vitamina D3 non ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da recidive. Ma un’analisi post hoc, aggiustata per l’età, ha rivelato un beneficio statisticamente significativo, pur un con un integrazione di vitamina D molto bassa e molto probabilmente insufficiente. Anche in questo studio non sono tuttavia emersi benefici sulla sopravvivenza globale. Andando ad analizzare più in dettaglio la popolazione studiata, emerge un maggior effetto protettivo della vitamina D3 rispetto al prolungamento della sopravvivenza libera da progressione di malattia nei soggetti con indice di massa corporea più basso, con più siti interessati da metastasi o con tumori KRAS wild type (studio SUNSHINE). “Si può essere tentati – scrivono gli editorialisti – di interpretare i risultati preliminari rispetto alle recidive e alla sopravvivenza libera da progressione di malattia come effetti anti-tumorali specifici della supplementazione con vitamina D3. Tuttavia, alti livelli di vitamina D sono risultati associati a mortalità e morbilità (cioè periodi in cui si è malati) sostanzialmente ridotta tra i pazienti ricoverati per una serie di patologie non tumorali ,oltre che per cancro. Dunque, i risultati di questi 2 studi, potrebbero riflettere degli effetti biologici più ampi della vitamina D”. Questi interessanti studi, pubblicati peraltro in una rivista storicamente "avversa" alla vitamina D, dimostrano (qualora ce ne fosse ancora bisogno) le eccezionali peculiarità di questa sostanza, efficace, sicura e senza senza alcun effetto collaterale. La vitamina D va assunta in olio di oliva come Savana D3 Raw, perchè i prodotti in olio di semi di girasole provocano infiammazione e deprime il sistema immunitario.
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Claudio tozziPionere della Paleo diet e esperto in Vitamina D per lo sport e la salute Archivi
Maggio 2019
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